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numeriIn questi giorni la FNOPI sta uscendo più volte con dati a supporto della carenza infermieristica. Il Ministro Giulia Grillo che ha ricevuto la Presidente e la Vice Presidente Mangiacavalli e Pulimeno ha dichiarato che è decisa a risolvere la problematica. Ovviamente, ma ovvio non è visto i commenti che dilagano sui social, stiamo parlando per lo più di infermieri occupati alle dipendenze del SSN. Non dobbiamo comunque confondere la precarietà del lavoro e la diffcoltà occupazionale con il fatto che l'epidemiologia ed i bisogni della popolazione da qui ai prossimi anni richiederanno sempre più infermieri rispetto ad altre professioni, e sempre più infermieri in grado di garantire un'assistenza con competenze spendibili, allargate ed in sicurezza per gli utenti e i professionisti.  Infermieri che, semplicemente, non vengono assunti a causa di vincoli sul bilancio mentre la popolazione infermieristica invecchia e diventa sempre più inidonea. I dati e gli studi devono sempre farci da guida e da faro. Rivediamoli quindi tutti in poche righe riassuntive, ridotte ad un bignami ingeneroso ma forse utile. 

Rispetto al numero di degenti in ospedale 

Lo studio multicentrico internazionale  RN4CAST e l suoi aggiornamenti indicano come ottimale il rapporto 1:6  al fine di garantire un ottimale sicurezza delle cure. In Italia ci assestiamo su un rapporto di 1:11. In questo senso siamo sottto di 50.000 infermieri. Non stiamo parlando di RSA e altre istituti di ricovero né di terapie intesive dove i rapporti sono nel primo caso ben più alti e regolamentati da norme regionali e nel secondo caso molto strigenti ed in genere sempre rispetatti (ad esempio 1:2 nelle terapie intesive).

Rispetto al numero degli abitanti.

Usciamo dagli ospedali e vediamo cosa dicono OMS e OCSE sul rapporto infermieri/abitanti. Sul rapporto (ogni 1000 abitanti) siamo al 24° posto su 35 paesi tra i paesi Ocse. 6,5 infermieri contro una media di 8.4. In questo caso, con un rapido calcolo, arriviamo ad una mancanza di circa 100.000 infermieri. 

Rispetto agli straordinari del SSN

Circa il 40% degli infermieri al servizio del SSN svolge straordinari. DI questi il 5% oltre la soglia legale consentita. Questo esubero del 5% corrisponde ad almeno 49.000 infermieri che mancano nel SSN per evitarlo.

Rispetto al rapporto con la componente medica

Il rapporto numerico tra le professioni è un rapporto molto usato dall'OMS. Non si tratta, come qualcuno ha evidenziato purtroppo malamente, di infermieri al servizio dei medici ma di un rapporto tra le professioni entrambe al servizio del cittadino e non indica nessuna guerra interprofessionale ma è solo l'evidenza di come un sistema opera attraverso i suoi professionisti (in questo caso con un rapporto quantitativo ma che tanto ci dice - come ben sappiamo - anche sullo sviluppo mancato o in parte irrealizzato delle competenze.) Se in Europa esercitano 3 infermieri a fronte di 1 medico in Italia il rapporto è decisamente più basso ed in alcuni casi raggiunge la parità! Secondo questa stima mancano 53.000 infermieri. 

Rispetto al numero dei laureati

Nella media Ocse sono 46 ogni 100.000 abitanti. Da noi 20,6. Meno della metà dei laureati ma ovviamente significa che nel resto degli altri Paesi si investe sugli infermieri e quindi se ne formano di più.

I pensionati ed i nuovi assunti nel SSN

Dal SSN vanno in pensione ogni anno 17.000 infermieri a fronte di 8.000 nuove assunzioni.  

Ecco quindi. In pochissime righe da qualsiasi rapporto si voglia partire (abitanti? degenti? medici? laureati? Pensionati? Oberati di lavoro?) la conclusione è solo una: il nostro SSN non assume infermieri quanti ne servirebbero e non sviluppa l'infermieristica come servirebbe alla popolazione e, in generale comunque, tutto il sistema socio sanitario italiano non investe in infermieristica e in infermieri quanto il quadro epidemiologico richiede e richiederà. La questione è tutt'altro che rosea. La bomba demografica che ci sta arrivando sulla testa entro pochi anni, a invarianza di questi dati, produrrà una serie di esiti altamente negativi che a quel punto non avranno più bisogno di studi per essere portati all'attenzione di tutti. Lo si vivrà ognuno sulla propria pelle. 

Nicola Draoli

castorina homeTorna l'annuale concorso nazionale indetto dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Grosseto dedicato alla ricerca infermieristica e che porta il nome della nostra collega Gemma.

Edizione numero 18 per il premio “Infermiera Gemma Castorina” indetto dal nostro Ordine e che prevede anche un premio speciale dedicato dell'Azienda Usl Toscana sudest. 
Un concorso nazionale di ricerca infermieristica perché la ricerca rappresenta uno strumento fondamentale per lo sviluppo scientifico della professione visto che misura le conoscenze prodotte e la capacità di tradurle in miglioramento della qualità dell’assistenza offerta; e perché rappresenta l’elemento imprescindibile per migliorare la disciplina infermieristica e per applicare interventi assistenziali di documentata efficacia. 

Per il 2019 come sempre ci saranno due premi: quello principale, dell'Ordine, a sostegno di un progetto di ricerca per poterne favorire l’avviamento e l'altro, riservato ai soli dipendenti della Azienda Usl Toscana sudest a sostegno di un progetto di ricerca da sviluppare all’interno della stessa Azienda per poterne favorire l’avviamento. Il primo consta di 2.000 euro e per il quale i candidati devono produrre un progetto di ricerca infermieristica concretamente attuabile in un qualsiasi ambito afferente alle discipline infermieristiche secondo le modalità descritte dal regolamento. Il secondo, il premio speciale  Azienda Usl Toscana sudest consta di 1.500 euro ed è riservato agli infermieri dipendenti della stessa Azienda Usl e per il quale i candidati devono produrre un progetto di ricerca infermieristica concretamente attuabile in un qualsiasi ambito afferente alle discipline infermieristiche all’interno dell’Azienda pertinente con le finalità Aziendali e secondo le modalità descritte dal regolamento.  Il gruppo di lavoro può essere multi professionale e multidisciplinare, purché il coordinatore della ricerca sia un infermiere e l’ambito di ricerca afferente alle discipline infermieristiche. È possibile presentare il progetto per uno solo dei due premi. 

La domanda di partecipazione al concorso, in carta semplice, dovrà essere presentata entro le ore 12 del 11 febbraio 2019. Buona ricerca a tutti!

Tutte le info nel seguente allegato:

BANDO GEMMA CASTORINA 2019

PS flussoIl fast track, individuato nell'ultima delibera regionale toscana sulla riforma dei PS, trova una prima applicazione a Grosseto. Il percorso fast track in ambito ortopedico sui casi minori ma urgenti permetterà la presa in carico e l'invio al trattamento direttamente dal triage. 

Cosa è il Fast Track? 

In pratica "l’infermiere di triage, in autonomia e dopo aver valutato e accertato il bisogno di salute dell’utente, invia quest’ultimo direttamente allo specialista competente qualora presenti un quadro di patologia minore con chiara pertinenza mono-specialistica.

Tali percorsi devono essere previsti da protocolli formalizzati concordati tra i vari servizi coinvolti e validati dalla Direzione ospedaliera, riguardanti tematiche mono-specialistiche; devono inoltre prevedere dei criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti.(1)"

La Delibera Toscana sulla riforma del Pronto Soccorso è stata analizzata anche da noi in questo articolo: La riforma del PS. Luci ed Ombre. Una primissima analisi

 

 

 

 

(1) https://www.nurse24.it/specializzazioni/emergenza-urgenza/fast-track-triage.html

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