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EVENTO STRAORDINARIO al MERCATO DI CAMPAGNA AMICA di Grosseto a cura di Coldiretti Grosseto in collaborazione con OPI Grosseto. 
 
SABATO 12 MARZO 2022 in occasione della 1° GIORNATA NAZIONALE di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari  verrà donato un fiore ad ogni operatore sanitario durante il mercato di campagna amica di Via Roccastrada 2 di Grosseto.
 
“L'istituzione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari è un passo importante che sensibilizza l’opinione pubblica e le organizzazioni su un fenomeno estremamente diffuso. Lo abbiamo visto in maniera eclatante negli ultimi mesi, quando abbiamo registrato un aumento delle aggressioni fisiche ma anche verbali o atteggiamenti aggressivi. Un operatore sanitario aggredito, infatti, messo in condizione di avere paura, di demotivarsi, è un danno fatto all'intera comunità perché non potrà serenamente svolgere il proprio compito. Coldiretti ha lanciato questa iniziativa molto bella che noi abbiamo sposato in pieno e che potrebbe essere una forma di reazione gentile, in linea anche con altre iniziative che sosteniamo, come l’adesione a Grosseto città gentile appunto, perché ci si ponga l’uno nei confronti di altri con rispetto ed educazione: perché come la violenza genera violenza, così atti di gentilezza generano gentilezza e serenità".
 
Venerdì 11 febbraio si svolgerà conferenza stampa presso Coldiretti. 
 
12 marzo 2022
Paola FaenziL’ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto si stringe intorno ai familiari e ai tanti amici di Paola Faenzi, infermiera iscritta all’ordine, prematuramente scomparsa.
 
“Tutti noi siamo senza parole – commenta il presidente di Opi Grosseto Nicola Draoli -. Siamo distrutti da questa perdita: se ne va una collega che metteva un entusiasmo e una professionalità rara se non unica nel nostro mondo, in tutto quello che faceva”.
Persona molto attiva, non solo nel suo lavoro, Paola Faenzi ha ricoperto il ruolo di segretaria di  Opi Grosseto " ma è stata – ricorda Draoli – molto impegnata nel sociale: da anni, infatti, faceva parte dell’associazione Tutto possibile onlus, in cui ricopriva il ruolo di consigliera.
 
Piena di vita, con un’allegria e una positività incredibile, Paola ha affrontato tutte le sfide di questo periodo di pandemia facendo da traino e da prezioso supporto a tanti giovani colleghi”. Paola Faenzi, infatti, lavorava in chirurgia all’ospedale Misericordia di Grosseto: “… dove è estata veramente un punto di riferimento fondamentale per la comunità professionale, sia dal punto di vista lavorativa che umano. Con lei – conclude Draoli – perdiamo un caposaldo della professione infermieristica provinciale e non possiamo che unirci al dolore, profondo, di tutti coloro che l’hanno conosciuta”.
Oggi siamo tutti più soli senza di te Paola
COMUNICATO STAMPA
“le donne sono protagoniste in sanità eppure ancora oggi si trovano delegate quasi totalmente alla gestione della famiglia”.
 
Sono queste le parole di Nicola Draoli, presidente dell’Ordine degli infermieri, che sottolinea il ruolo della donna anche nella professione infermieristica. “la sanità  – continua Draoli – è un mondo al femminile, in particolar modo nella professione infermieristica dove, nella sola provincia di Grosseto, su 1705 iscritti ben 1341 sono donne. Dati confermati anche dai numeri relativi allo studio: sono sempre le donne a laurearsi in infermieristica in media sei mesi prima degli uomini, con voti più alti e con una grande voglia di emergere”.  
 
Proprio l’importanza della donna e le difficoltà legate alla parità di genere non ancora raggiunta, sono tra i temi affrontati da Opi Grosseto, anche per la questione dei congedi. “Sono stati tanti i congedi chiesti dalle nostre iscritte durante la pandemia – ha spiegato Draoli – per i moltissimi bambini che hanno contratto il Covid-19 prima delle vaccinazioni e che sono stati quindi costretti a casa per lunghi periodi. Questi permessi, doverosi e dovuti, hanno messo in difficoltà la sanità perché, nella maggior parte dei casi, sono proprio le donne a dover rinunciare al lavoro e rimanere a casa ad assistere i propri bambini. È un assioma che è necessario davvero rivedere sia in termini culturali che in termini di diritti".
 
8 marzo opi

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