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Grosseto, sabato 15 aprile 2023
Comunicato stampa

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto ricorda che è possibile manifestare il proprio intento di donare in fase di rinnovo della carta di identità e si rende disponibile per azioni di promozione e informazione.

Favorire l’informazione sulla donazione di sangue, tessuti e organi ed educare e sostenere le persone coinvolte nella donazione è uno dei valori degli infermieri, sottolineato infatti dall’articolo 26 del Codice deontologico. Per questo l’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto si unisce alla celebrazione della XIV Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti, che ricorre domani, domenica 16 aprile.


“Acconsentire alla donazione di organi e tessuti è un gesto di straordinaria solidarietà che mette al centro la salute e la vita delle persone – spiega Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – e che tutti possono decidere di compiere. Come infermieri abbiamo il mandato deontologico di promuovere questo gesto straordinario e, quindi, cogliamo l’occasione della Giornata nazionale della donazione, per ricordare a tutti i cittadini che è possibile dichiarare la propria disponibilità in fase di rinnovo della carta di identità”.

Sono quasi 2milioni gli italiani che, lo scorso anno, hanno fornito il proprio consenso a donare al momento del rinnovo della carta di identità, come rivelano i dati del report “Indice del dono”, pubblicato dal Centro nazionale trapianti. “Ma ci sono anche tanti italiani, circa 900mila, che non hanno prestato il proprio consenso”, continua Draoli. L’opposizione è più frequente fra i giovanissimi e cresce tra gli ultra settantenni. “Probabilmente perché si tende a pensare che la donazione non sia possibile in età avanzata, ma non è così – precisa il presidente di Opi -. Per questo vogliamo sottolineare l’importanza di questa scelta, che può essere vitale per tante persone: in Italia, oggi, sono circa 8mila coloro che stanno aspettando un trapianto e, tra questi, 200 sono bambini”.
Gli infermieri operativi nel “procurement”, ovvero nelle procedure che possono consentire lo scambio tra un donatore e il ricevente, svolgono un ruolo fondamentale: hanno il compito di effettuare la valutazione del potenziale donatore a cuore fermo o a cuore battente, occuparsi della relazione di aiuto per la famiglia del potenziale donatore, gestire dal punto di vista logistico e organizzativo il processo della donazione.
Il ruolo dell’infermiere è fondamentale, quindi, per promuovere la solidarietà biologica e per diffondere la cultura del dono come atto volontario. “Perché deve essere un’azione responsabile e consapevole – sottolinea Draoli – ecco perché ci teniamo a sostenere l’iniziativa ‘Dichiara il tuo Sì al Comune’, promossa dal Ministero della Salute che, in occasione della Giornata nazionale per le donazione e il trapianto di organi e tessuti sarà lanciata dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani. Ribadiamo anche la nostra disponibilità ai Comuni del territorio e agli soggetti interessati per realizzare azioni di sensibilizzazione e informazione condivise”.

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Tutte le informazioni in locandina. 

Cure palliative pediatriche

vincolo esclusivitàGrosseto, martedì 4 aprile 2023
Comunicato stampa

 

Il presidente di Opi Grosseto sottolinea: “La riforma del servizio sanitario nazional deve passare da un numero adeguato di professionisti riconosciuti economicamente e professionalmente”

 

L'Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto commenta il decreto legge "Energia", approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo scorso, con il quale si supera il vincolo di esclusività e il cumulo di impieghi anche per i professionisti iscritti agli ordini degli infermieri che operano nel settore pubblico. “È interessante analizzare questa norma - dichiara Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – che ci invita a fare riflessioni sulla nostra professione e sul futuro del sistema sanitario”.


Nel decreto "Energia", infatti, si pone fine, seppure per un periodo di tempo limitato, a una disparità tra infermieri e altre categorie professionali: "Anche se avrà durata fino al 2025 – spiega Draoli - il superamento del vincolo di esclusività elimina una disparità di trattamento che gli infermieri subivano, sin dagli anni Novanta, rispetto ad altri professionisti della sanità pubblica, come i medici, per i quali questo vincolo non esiste dal 1991. Tuttavia, l'inserimento di una data di termine, che non era presente nelle bozze del decreto, ci conferma quello che da tempo pensiamo: ovvero che si teme che, con la possibilità di scelta degli infermieri, il servizio sanitario nazionale si trovi in difficoltà. Una presa d'atto, quindi, che il servizio sanitario nazionale si regge sul lavoro degli infermieri, in particolare, sul lavoro oltre il loro orario contrattuale". Secondo le stime del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato, a livello nazionale, ogni infermiere lavora in media 150 ore in più, rispetto al proprio orario. "Il timore, quindi, che la fine del vincolo possa mettere in crisi il sistema, rende evidente il ruolo degli infermieri nel servizio sanitario pubblico".


Ma il nuovo decreto, sottolinea Draoli, dà anche altri elementi di riflessione: "Parla di un mercato del lavoro che è cambiato ed è più flessibile. Non crediamo che un infermiere, con questa nuova opportunità, possa aprire una partita Iva per andare fare un doppio turno in una struttura privata, ma che possa, invece, mettere a disposizione le sue competenze avanzate, ad esempio nella medicazione di ferite difficili o nella gestione degli accessi vascolari, presso strutture private, farmacie di servizi, per consulenze. E' chiaro che spetterà alle aziende sanitarie definire delle linee guida alle quali i professionisti dovranno attenersi, ma con questo nuovo approccio le competenze professionali degli infermieri potranno essere messe a servizio, ancora di più, della salute dei cittadini".


Nel nuovo decreto legge, inoltre, si insite sulla deroga all’esercizio professionale degli infermieri stranieri: “Individuando quindi – aggiunge Draoli – una misure tampone emergenziale, che sarebbe davvero ora di chiudere, perché non punta alla qualità e alla sicurezza delle cure”.
Con questa norma - conclude il presidente di Opi Grosseto - si dà atto alle richieste che da anni, ormai, i professionisti presentavano, come nel corso degli ultimi Stati generali, e si danno importanti spunti di riflessione sull'organizzazione del nostro sistema sanitario nazionale, che, continuiamo a ribadirlo, deve essere tutelato e protetto, ma senza creare discriminazioni tra professionisti e senza limitare il diritto alla salute delle persone; chiediamo, inoltre, che si abbia il coraggio di dire che la principale riforma strutturale del servizio sanitario nazionale debba necessariamente passare da un numero congruo di professionisti che siano riconosciuti economicamente e professionalmente come tali”

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