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UPDATE. Il corso WOUND CARE ha esaurito  i posti a disposizione 

 

Continua l'aggiornamento gratuito e accreditato OPI Grosseto.

Due eventi importanti ad aprile.

Il 22 aprile un convegno per (ri)parlare di DAT, tema ancora molto attuale e poco agito nonostante la Legge 219/17. L'evento è organizzato in collaborazione con la Fondazione Villa Elena Maria e patrocinato dal Comune di Grosseto e dall'Associazione La Farfalla.

Il 28 aprile un evento infermieristico sul wound care, non solo teorico ma anche con prove pratiche e discussioni di casi clinici.  (POSTI ESAURITI)

Tutte le info in locandina (clicca per ingrandire) . Buona formazione!

DAT

wound care

violenza operatori“Ci tengo a far avere la mia vicinanza, e quella di tutto l’Ordine, non solo agli infermieri ma a tutte quelle figure in ambito sociale e sanitario che hanno ricevuto abusi, minacce e aggressioni”. Nicola Draoli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche commenta così la giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari.

“E’ sempre più frustrante intervenire su questo tema – continua Draoli - perché se ne parla ormai da molto tempo e sono già state individuate dalla letteratura una serie di azioni: come i protocolli d’intesta tra le aziende e le forze dell’ordine, la riduzione dei tempi d’attesa, la formazione specifica per gli operatori sanitari, l’adeguamento delle strutture di accoglienza, il dovere di denuncia ancora poco agito. Dobbiamo, però, lavorare davvero sui percorsi per far sì che il cittadino abbia ben chiaro a chi potersi rivolgere evitando che arrivi nei posti non indicati a trattare il suo bisogno; questo, in particolare, si ha tra l’accesso improprio al pronto soccorso e gli accessi di natura territoriale”.

Ma al di là della lista con tutte le azioni condivisibili e individuate da studi e analisi, c’è bisogno di più consapevolezza da parte di tutti. “Dobbiamo essere più consapevoli che oggi ogni volta che si verifica una forma di violenza ai danni degli operatori sanitari si ha un danno a tutta la comunità. Non dobbiamo assuefarci alla cronaca come fosse la normalità. Concorriamo tutti a creare ambienti più o meno aggressivi e questa deve essere una responsabilità condivisa, soprattutto perché in un momento in cui il nostro Servizio sanitario locale è in difficoltà, questi episodi minano la stabilità dell’intera comunità e la tenuta del SSN. Ci deve essere un senso di solidarietà comune: le aggressioni vanno combattute a tutti i livelli, perché indeboliscono il nostro Sistema sanitario con il rischio – conclude Draoli - che un domani la nostra comunità ne rimanga priva, visto che per troppo tempo è stato maltrattato così come gli operatori sanitari”.

Il 18 Marzo una nuova iniziativa di prevenzione e tutela della salute grazie alla convenzione con Epaca.

Uno screening gratuito muscolo scheletrico per gli iscritti OPI Grosseto e una colazione con i nostri prodotti tipici locali offerta da Coldiretti Grosseto ai partecipanti.

È necessario prenotare agli indirizzi in locandina. Vi aspettiamo!

18 marzo giornata screening

infermieregrosseto118«Come Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Toscana abbiamo sostenuto sin da subito la delibera 1424 della Regione Toscana che ha l’obiettivo di riorganizzare il Sistema dell’emergenza sanitaria territoriale. Necessità spesso richiamata e che trova finalmente una pianificazione e programmazione regionale che meglio definisca una diffusione territoriale al passo di sistemi già in atto nella restante parte d’Europa e del mondo intero, con esperienze già consolidate all’interno della Toscana che hanno dimostrato la garanzia di percorsi di cura efficienti, efficaci ed appropriati con ottimi ritorni di soddisfazione da parte degli utenti, familiari e istituzioni locali.

Non riteniamo più accettabile il clima che si sta generando in troppe zone della Regione accostando la figura Infermieristica ad un depauperamento dei sistemi sanitari. Lo diciamo con forza, sostenuti dai profili normativi e soprattutto dalle evidenze scientifiche, che hanno più volte sottolineato l’importanza dell’intervento Infermieristico, anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate dal migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e che hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici.

Lo facciamo credendo da sempre in un sistema multiprofessionale integrato in grado di garantire risposte appropriate e che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale. Riteniamo opportuna la revisione e rimodulazione dei territori e dei professionisti a bordo dei mezzi di soccorso avanzato: in particolare sarebbe cruciale avere medici, con infermieri e autisti soccorritori a bordo di automediche in partenza da punti centrali delle aree strategiche. Una implementazione fondamentale e capillare dei mezzi di soccorso avanzati infermieristici a supporto dei soccorritori delle associazioni di volontariato al fine di garantire standard elevatissimi di soccorso pre-ospedaliero. In ultima descrizione, ma non per importanza, sono da tenere presenti le ambulanze con soccorritori volontari in grado di assicurare manovre rianimatorie di base precoci in attesa dell’infermiere o del medico.

Infine, riteniamo che sia davvero grave che in un momento storico così delicato e complesso si utilizzino questi toni che non fanno altro che aumentare una frattura sociale, rischiano di generare aumento di episodi di violenza ai danni degli operatori, minano la fiducia in un SSN già indebolito. Come Coordinamento degli Ordini degli Infermieri della Toscana continueremo a lavorare ai tavoli istituzionali nel mandato del nostro ruolo, ma non possiamo più accettare strumentalizzazioni che non trovano fondamenti in ciò su cui si basano le scelte in Sanità, ovvero i dati scientifici».

comitato asiloI promotori: «L'auspicio è posare la prima pietra nel 2024»

Il 20 gennaio 2022 è nato il comitato promotore. La proposta era stata lanciata pochi mesi prima dalla presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini. All’Omceo si sono uniti l’Ordine delle professioni infermieristiche, con il presidente Nicola Draoli, e l’Ordine dei farmacisti di Grosseto, con la presidente Elisa Petrucci. L’obiettivo? Aprire un asilo nido aziendale all’ospedale Misericordia, per i figli di chi lavora all’interno della struttura sanitaria. E adesso è arrivato il momento di presentare il progetto alla comunità grossetana e aprire ufficialmente la raccolta fondi, così da far diventare quell’idea una realtà.

I presidenti degli Ordini hanno illustrato la loro proposta oggi, mercoledì 8 marzo, nell’Auditorium dell’ospedale Misericordia alla presenza delle autorità locali e della direzione dell’azienda sanitaria.

Il comitato, nato con la finalità di promuovere e favorire la realizzazione di un asilo nido aziendale per i figli dei lavoratori dell'azienda Usl Toscana Sud Est Area grossetana, ha aperto un conto corrente bancario (IT27L0885114304000000224163 – Banca Tema) per la raccolta fondi. E c’è già il progetto per trasformare un locale della struttura ospedaliera, oggi adibito a magazzino, in una scuola per l’infanzia. L’intenzione del comitato, raccolta almeno una parte delle risorse economiche necessarie, è trovare – attraverso un bando pubblico – un’azienda interessata a realizzare il progetto e gestire la struttura.

«Oggi – dichiara la presidente dell'Omceo, Paola Pasqualini – il nostro progetto si concretizza ufficialmente. In passato sono state promosse raccolte firme e altre iniziative, sempre con l’obiettivo di realizzare all’interno dell’ospedale un asilo nido, però non sono andate a buon fine. Quando sono stata eletta presidente dell’Omceo ho subito iniziato a lavorare a questo progetto in cui credo fortemente da molti anni.

Voglio ringraziare i presidenti degli Ordini degli infermieri e dei farmacisti di Grosseto che hanno subito aderito alla mia proposta e il direttore generale dell’azienda che con lungimiranza ha accolto e condiviso il progetto, individuando, con l'ingegnere Riccardo Antonelli, direttore del dipartimento tecnico della Asl Tse, una possibile sede all’interno della struttura ospedaliera. Non solo, l’ingegnere ha anche realizzato un’ipotesi di progetto per l’asilo.

Sono convinta che la nostra proposta possa essere d’esempio per altre aziende della zona che ancora non hanno un asilo aziendale. Alle famiglie occorrono strumenti per svolgere al meglio il proprio compito: la società è cambiata, la sempre più preminente presenza delle donne nel mondo del lavoro rende necessario lo sviluppo di servizi per permettere di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. I nidi aziendali sono una risposta a quelle esigenze: molte ricerche dimostrano che, laddove è maggiore la presenza di servizi per la prima infanzia, maggiore è il tasso occupazionale, in particolare delle donne. La creazione di un asilo negli ospedali va a migliorare la qualità della vita dell’azienda sanitaria e del territorio dove ha sede. Un servizio per l’infanzia permette di agevolare le famiglie dei sanitari che vengono supportate nella cura dei propri figli. E anche le istituzioni si stanno muovendo in questa direzione. La Commissione europea ha rivisto gli obiettivi in materia di educazione e cura della prima infanzia, chiamando i Paesi dell’Ue ad agire in modo che, entro il 2030, almeno il 50% dei bambini di età inferiore ai 3 anni e il 96% di quelli tra i 3 anni e l’età di inizio dell’istruzione primaria obbligatoria, ricevano un’educazione e un’assistenza per la prima infanzia. Nel Pnrr sono stati previsti circa 3,6 miliardi di euro per gli asili nido e proprio in questi giorni il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato una manovra economica che renderà gratuiti gli asili nido per le famiglie toscane con Isee fino a 35mila euro. I tempi sono maturi: abbiamo il dovere di dare ai giovani tutte le chance per poter conciliare famiglia e lavoro, altrimenti la natalità in Italia continuerà a calare. Il nostro appello è quindi rivolto a tutta la comunità grossetana, a chiunque voglia sostenere il progetto».

«L’asilo nido che abbiamo progettato potrà ospitare fino a 27 bambini dai 3 ai 36 mesi – spiega la presidente dell’Ordine dei farmacisti di Grosseto, Elisa Petrucci –: sono previsti ambienti dedicati al gioco, al pranzo e al riposo. Nel locale potrà essere realizzata anche una cucina, comunque è prevista una zona per preparare i pasti già confezionati. L’asilo nido sarà a misura di bambino: l’idea è quella di rendere gli spazi più confortevoli possibile, uno spazio ideale per i piccoli. Adesso lavoreremo per recuperare i fondi e per individuare un’impresa che realizzi e gestisca questa struttura così importante per le famiglie degli operatori sanitari».

«Il comitato di partecipazione voluto dai tre ordini professionali – dichiara Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – è la concretizzazione del senso profondo della valenza degli ordini: racchiude in sé, infatti, l'interesse a promuovere azioni che diano a tutela e dignità al lavoro dei professionisti che rappresentiamo, ma allo stesso tempo mirate all'assistenza e alla coesione della cittadinanza e della comunità. Significa lavorare per la crescita e il bene del territorio, del tessuto sociale, per la sicurezza, per i diritti. Pensare di creare asili nido e sistemi di supporto per giovani coppie, che spesso non hanno una rete familiare a sostegno e che fanno lavori che non sono riconosciuti come gravosi e non godono quindi di agevolazioni particolari, significa concretizzare il senso profondo della solidarietà e quindi siamo particolarmente orgogliosi di aver fondato questo comitato di partecipazione che sta lavorando, oggi, per realizzare un servizio di cui si parla da vent'anni, ma che ancora non ha avuto basi solide».

"L'Azienda riconosce l'indubbio valore dell'iniziativa - spiega Antonio D'Urso, Direttore generale di Asl Toscana Sud Est - e si mette a totale disposizione a fianco degli Ordini promotori, nell'ascolto dei bisogni degli operatori. Apre le porte alla città di Grosseto per u nconcreto sostegno al diritto alla genitorialità che trovi un'armonica integrazione con la vita professionale".

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