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isaac asimovGrosseto, mercoledì 22 novembre 2023
Comunicato stampa

 

"La solidarietà sia agita usando toni non violenti né aggressivi, ogni giorno"
Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto: "La nostra professione conosce bene il problema della violenza ed è in preponderanza femminile. Per questo vogliamo promuovere una riflessione da applicare anche, banalmente, nei comportamenti che adottiamo sui Social media"

“Per noi infermieri la giornata contro la violenza sulle donne assume un importante significato non solo per il nostro impegno, all'interno della task force del Codice rosa, per la sensibilizzazione professionale che compiamo verso tutti gli iscritti, ma anche perché la nostra professione è composta, quasi esclusivamente, da donne”. Nicola Draoli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto commenta così la Giornata contro la violenza sulle donne. Sono 1322 le infermiere iscritte a Opi Grosseto, mentre i professionisti uomini sono 376.
“"Quella infermieristica è una professione, quindi, che vede una componente prioritaria femminile, come molte altre professioni sanitarie – prosegue Draoli –, e che è, allo stesso tempo, quella che riceve in assoluto più minacce e aggressioni verbali da parte dell'utenza. Un’utenza, molto spesso, di genere maschile.

Non passa giorno, infatti, in cui non riceviamo da parte degli iscritti, segnalazioni e riflessioni sulla preoccupazione e la fatica di gestire queste aggressioni, che spesso sono esternazioni verbali e, talvolta, sono mediate dai social network. Di fatto, quindi, noi infermieri riscontriamo di continuo una modalità di relazione che è violenta e nell’esprimere tutta la nostra solidarietà verso le vittime di questo comportamento, e nello stigmatizzare quanto accade, vogliamo anche proporre una riflessione: quante volte nella nostra quotidianità registriamo aggressioni e discriminazioni ai danni di una categoria di lavoratori, che sono, al contempo, donne?

Il nostro appello, quindi, è volto contrastare questo fenomeno che, grazie anche all’uso dei social e del web che è parte fondate della nostra socialità, è diventato quotidiano. Perché crediamo che stimolare una presa di coscienza e promuovere azioni di contrasto sia l’antidoto culturale per arginare sia gli episodi di devianza massima, che possono avere sfocio, tragicamente, nei femminicidi, e la difesa verso un comportamento violento che non va accettato né legittimato. Se il tessuto sociale nel quale siamo immersi è costantemente rivestito di odio, spesso un odio ipocrita perché celato dietro a una tastiera, non possiamo meravigliarci delle estreme conseguenze di questo sentimento.

Dobbiamo quindi alzare tutti la guardia, imparando a non accettare la violenza, neppure quando si annida in un commento sui social, conoscendo, come professionisti, le tecniche per evitarla e contenerla, ma anche creando degli anticorpi perché il clima di odio non sia una caratteristica così connaturata nella nostra società. Chiediamo che la solidarietà – conclude Draoli - sia agita usando toni non violenti né aggressivi, ogni giorno".

Grosseto, 3 novembre 2023
Comunicato stampa

 

pensioneIl presidente Draoli: “Sono fino a 170 gli iscritti interessati nella provincia di Grosseto. Ci appelliamo alle forze politiche affinché venga modificata quanto prima la norma”

 

Se non verrà corretta la norma che modifica il rendimento della quota retributiva, precedente al 1996, delle pensioni liquidate dal 2024, l'Italia rischia di perdere circa 13mila infermieri. A lanciare l'allarme è la Fnopi, Federazione nazionale ordini professioni Infermieristiche. “Anche in provincia di Grosseto la situazione – spiega Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto – segue l’andamento nazionale e se non interveniamo subito rischiamo davvero di peggiorare una situazione già delicata. Gli iscritti interessati per età dalla riforma, nella nostra provincia, sono circa 170. Non abbiamo la contezza di quanti siano interessati dalal riforma ma si ipotizza che la maggior parte lavorino nel settore pubblico”.

La riforma riduce le aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 colpendo il personale attualmente in servizio con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media.

“Il taglio sostanzioso ai futuri assegni – continua Draoli – non solo potrebbe generare un aumento della fascia di povertà in un corto circuito drammatico, ma apre le porte a un effetto fuga importante da ospedali e territorio. Chi potrà, a queste condizioni, correrà inevitabilmente al pre pensionamento entro l'anno. Sarebbe un colpo mortale per il sistema sanitario nazionale, già aggravato dalla carenza di infermieri. Vogliamo quindi rivolgere anche noi un appello a tutte le forze politiche della nostra Provincia affinché venga modificata quanto prima la norma, evitando lo svuotamento delle strutture, non tradendo patti siglati anni orsono con i professiosniti del pubblico impiego e garantendo al contempo la salute dei cittadini”.

“Sono trascorsi 22 anni dalla tragica notte del 9 ottobre 2001, quando un terribile incidente costò la vita all’equipaggio dell’elisoccorso Pegaso II e al paziente che stavano trasportando e come Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto vogliamo ricordare quel tragico momento, non solo in memoria delle vittime, ma anche per rammentare come, chi svolge professioni sanitarie spesso mette a rischio la propria incolumità per il benessere degli altri”. Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto, ricorda così la collega Gemma Castorina, Niccolò Campo, medico del 118, il pilota Giovanni Minetti, il copilota Paolo Brancaleon e il paziente Paolo Massellucci.


“L’Ordine degli infermieri di Grosseto – continua Draoli – non vuole far calare l’oblio su quello che accadde quella notte, per sottolineare anche quanto il nostro servizio sanitario nazionale e gli operatori che vi operano agiscono con abnegazione e passione in contesti molto difficili, che mettono a repentaglio la loro stessa vita, come purtroppo abbiamo imparato in questi anni, anche attraverso le cronache nazionali. È particolarmente importante, quindi, salvaguardare la memoria, non solo per riguardo verso le vittime e i familiari, ma anche per rispetto nei confronti delle professioni sanitarie, perché salvaguardare medici e infermieri significa salvaguardare anche il diritto alla salute delle persone”.

elisoccorso

ATTENZIONE POSTI ESAURITI. Se volete comunque iscrivervi verrete messi in riserva. 

 

Continua l'aggiornamento gratuito e accreditato OPI Grosseto.

Dopo il successo della prima edizione viene riproposto il corso Wound Care non solo teorico ma anche con prove pratiche e discussioni di casi clinici insieme ai colleghi specialisti Aldo Conti e Edgardo Norgini.  

Tutte le info in locandina. Si ricorda che questa è la riedizione del corso svolto ad aprile, quindi chi ha seguito quello non ha bisogno di frequentarlo nuovamente. 

wound care II ed

infermieri universitaGrosseto, 29 settembre 2023
Comunicato stampa

Trend negativo anche in Maremma, in linea con la tendenza nazionale. Draoli, Opi Grosseto: “Calo preoccupante; dobbiamo invertire la tendenza attraverso maggiori riconoscimenti sia economici sia di carriera clinica"

“Anche la nostra provincia, basandosi sulle graduatorie pubblicate dall’Università degli studi di Siena, segue purtroppo il trend negativo nazionale di domande sui posti a bando di infermieristica”. E’ questo il commento di Nicola Draoli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto, ai numeri sull’andamento negli ultimi anni delle domande per il corso di laurea in infermieristica. Un trend in calo, che segue purtroppo l’andamento nazionale.

“Basti pensare – continua Draoli – che nell’anno accademico 2020/21 le domande sono state 393, per poi calare l’anno successivo a 365 e addirittura a 346 nel 2022/23, fino ad arrivare a quelle attuali che sono purtroppo 243. Nonostante questo, i posti messi a bando sono tutti coperti, chiaramente, ma quello che è più preoccupante è il trend negativo sempre più in crescita negli ultimi anni, così come si sta verificando nella maggior parte d’Italia. Se le cose non cambieranno rischiamo, da una parte, di non coprire nemmeno i posti messi a bando, e dall’altra di non poter fare nessun tipo di selezione. Selezione che, invece, rappresenta un indice qualitativo importante di cui l’Ordine deve tenere conto”.

Da elogiare gli sforzi che l'università, il Polo didattico grossetano, insieme agli enti locali, sta facendo per cercare di incentivare i corsi di infermieristica; come ad esempio l’istituzione di 15 borse di studio, del valore di 1000 euro l’una, che il Comune di Grosseto insieme alla Fondazione Polo universitario grossetano ha messo a disposizione per i neodiplomati intenzionati a seguire i corsi dell’Università di Siena che si tengono nelle sede grossetana. Nonostante questo, però, la situazione rimane al momento preoccupante. “Soprattutto perché ci aspetta una lunga stagione assistenziale – commenta Draoli - ed tutto il Paese non avrà professionisti in grado di garantire i diritti anche civili di ognuno di noi”.

“La professione infermieristica, come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, è una professione bellissima e di grande visibilità ma per essere scelta da più giovani ha bisogno di una prospettiva economica e di carriera certa, attraverso politiche nazionali e regionali su percorsi di sviluppo delle competenze e con un ritorno economico graduato sulla base di specializzazioni riconosciute. Cercare di invertire la tendenza negativa – conclude Draoli - non ha a che fare con gli infermieri, ma con la tenuta di un Servizio sanitario nazionale che possa garantire la salute di una nazione che sta precipitando velocemente verso un inverno demografico ineluttabile”.

 

 

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