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privacyGentili colleghi, vogliamo raccontarvi un episodio che ci serve se non altro per ricordare e riflettere sul rischio che corriamo, a volte in buona fede, di diffondere dati sensibili e protetti dalla privacy in particolare attraverso strumenti a distanza come il telefono.
 
Un familiare, o presunto tale, ha chiamato dei colleghi ospedalieri dichiarandosi "componente dell'OPI" per ottenere alcune informazioni e ridaguire alcuni comportamenti professionali, il tutto dichiarando che "la telefonata era registrata". Alla richiesta del collega di identificarsi la telefonata è stata interrotta. Ringraziamo i colleghi che ci hanno avvertito, ci complimentiamo per essere stati avveduti e deontologicamente corretti, e specifichiamo che:
1) Al di là del modo da "gestapo" che ovviamente non appartiene all'Ordine se abbiamo bisogno di interloquire informalmente e genericamente con un collega per una qualsiasi questione lo facciamo dichiarando se non altro nome, cognome e ruolo e certamente senza raccogliere dati sensibili di salute, al limite chiedendo un incontro di persona.
2) Qualora ci fosse bisogno di raccogliere formalmente notizie per condotte da indagare e che sono passibili di procedimento disciplinare il percorso è regolamentato dalla L 3/2018 e prevede una convocazione per prima audizione con il solo presidente notificata a mezzo PEC.
3) Sempre ovviamente spacciarsi per un membro dell'Ordine è passibile di querela.
4) Se un cittadino ha comunque delle rimostranze ci può contattare a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
 
PS prestiamo sempre attenzione per non incorrere nella violazione della privacy.